Training Autogeno di Base
TRAINING AUTOGENO DI BASE
Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento psicofisiologico, sviluppata nel 1932 da Johannes Heinrich Schultz – psichiatra berlinese – a partire dagli studi sull’ipnosi compiuti da Oskar Vogt (maestro di Schultz): diversamente dall’ipnosi però, il Training Autogeno cerca di ridurre gli effetti suggestivi.
Di primaria importanza, in questa tecnica, è infatti poter rendere i pazienti autonomi nella capacità di sviluppare il proprio benessere.
Per rendere gli effetti stabili, è opportuno un allenamento costante (in un luogo preferibilmente tranquillo e indossando un abbigliamento comodo) per imparare il metodo e mantenere la pratica nel tempo, allo scopo di:
– limitare le funzioni di controllo
– attivare i processi distensivi e rigenerativi
Training Autogeno significa infatti “allenamento che si genera da sé” e ha come obiettivo quello di ristabilire equilibri funzionali alterati, decondizionare le situazioni patologiche, e trasferire dinamismi positivi negli strati più profondi della personalità.
Si raggiunge così uno stato di “Commutazione Autogena” (che va oltre il rilassamento) portando ad un cambiamento psicofisico globale, in cui si genera una de-connessione psichica, con il passaggio dallo stato di veglia ad uno stato di metabolismo di base, molto simile al sonno.
Il soggetto cioè diventa a poco a poco in grado di sospendere l’attività volitiva mettendo tra parentesi il mondo esterno, per concentrarsi pienamente sulla propria corporeità.
Il corpo, come afferma Galimberti (1997) è lo “sfondo di tutti gli eventi psichici”.
Attraverso l’auto-distensione, si raggiunge una condizione di “concentrazione passiva”, in cui il soggetto si lascia andare ad un atteggiamento d’indifferente contemplazione di ciò che accade spontaneamente, nel proprio corpo e nella propria mente.
Il Training Autogeno può essere appreso singolarmente, o in piccolo gruppo: di solito sono necessari dieci incontri a cadenza settimanale, per un periodo totale di circa 3 mesi.
È sempre opportuno svolgere un accurato colloquio preliminare per valutare se il soggetto è idoneo a livello psico-fisico, oppure se sono presenti controindicazioni.
La tecnica consiste nell’apprendimento graduale di una serie di sei esercizi somatici (di base):
– Pesantezza
– Calore
– Cuore
– Respiro
– Plesso Solare
– Fronte Fresca
che coinvolgono in modo progressivo vari sistemi organici:
– la muscolatura
– il sistema cardiovascolare e neurovegetativo
– l’apparato respiratorio
Si ottiene così una risposta a livello dell’ipotalamo, che riduce l’attività neurovegetativa e aumenta il tono del sistema parasimpatico.
In ambito clinico la tecnica del Training Autogeno di base è particolarmente indicata per una serie di disturbi:
– Gastrite
– Colon irritabile
– Stitichezza
– Tachicardia sinusale/Bradicardia
– Cefalea vasomotoria
– Dismenorrea
– Iper eccitabilità neuro muscolare
– Tic
– Fibromialgia
– Disturbi della pelle (eczemi, orticaria, psoriasi, alopecia, pruriti)
– Iperidrosi ed efidrosi
– Asma
Gli effetti della tecnica possono rivelarsi utili anche in contesti non clinici, come nel mondo del lavoro, della scuola, dello sport, con l’effetto di:
– Auto-sedazione o smorzamento della risonanza emotiva (stress)
– Recupero delle energie fisiche e psichiche personali
– Regolazione vasomotoria
– Potenziamento delle capacità mnemoniche
– Introspezione e presa di coscienza di sé
– Superamento dell’ansia di prestazione
– Compensazione dell’eventuale riduzione di sonno
– Diminuzione del rischio di contratture muscolari